1Q84, Haruki Murakami.Trama e recensione

Il 1984 più famoso è quello di George Orwell e del suo racconto dispotico. Haruki Murakami lo omaggia nel titolo, ma il uso 1Q84 non racconta di una società oppressa dal Grande Fratello, ma parla delle passioni e motivazioni che tutti ci portiamo dentro, parla di due giovani legati da un amore e da un destino che farà affrontare loro delle sfide immense.

Molti di noi immaginano il tempo come un treno che corre su un binario dritto, in cui ogni situazione è conseguenza di un’azione precedente e tutto l’insieme mantiene una sua immutabile coerenza. È la nostra esperienza quotidiana che ce lo insegna e nulla sembra indicare che le cose possano stare diversamente.
Ma cosa succederebbe se ad un certo punto questo treno deviasse? Cosa succederebbe se ad un certo punto una forza misteriosa fosse in grado di creare un mondo alternativo, un mondo che differisce da quello a cui siamo abituati solo per piccoli, quasi trascurabili dettagli? Nessuno può dirlo, ma Haruki Murakami ha provato ad immaginarlo nei tre libri che compongono 1Q84.

Cosa succede in 1Q84?

Trama di 1Q84

Siamo nel 1984, in Giappone, dove la trentenne Aomame Masami è bloccata in taxi sulla tangenziale di Tokio. Il tassista le propone l’inusuale soluzione  di scendere per una scala d’emergenza per non arrivare in ritardo al suo importante appuntamento. Lei accetta, ma lui la avverte:

Quindi, una volta fatta una cosa del genere, è possibile che il suo paesaggio quotidiano le appaia, come dire, un po’ diverso. Ma non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola.

Parole quantomai profetiche perché Aomame, scesa la scala, si ritrova in un mondo che sembra il solito, ma non lo è. Ci sono diverse piccole differenze, ma la più evidente è la presenza di due lune nel cielo: quella gialla che conosciamo tutti e una piccola e deforme compagna verdastra. Lei chiamerà quel mondo 1Q84, dove Q si legge come il 9 giapponese (kyuu) e che sta anche per Question, punto di domanda.

1Q84, CopertinaSempre in Giappone vive anche Kawana Tengo, un trentenne ex bambino prodigio ora professore di matematica con la passione della scrittura. Il suo editor, Komatsu, gli propone di riscrivere la Crisalide d’Aria, un racconto di fantasia della diciassettenne Fukada Eriko. Komatsu pensa che per Tengo sarebbe un’ottima opportunità per migliorare la sua tecnica e allo stesso tempo pensa di provare a far vincere al racconto un prestigioso premio letterario per esordienti e guadagnarci qualcosa.

Date queste premesse i due protagonisti Tengo e Aomame si ritroveranno a vivere una serie di eventi paralleli all’interno di una complessa vicenda che ruota attorno all’imperscrutabile setta religiosa Sakigake, al suo enigmatico leader e ai misteriosi Little People di cui nessuno sa nulla.
Il destino dei due giovani è legato uno con l’altro, ma per compiersi servirà un lungo e tortuoso percorso che richiederà loro di prendere decisioni importanti e li obbligherà a confrontarsi con sé stessi.

Qui trovi l’estratto del libro!

La critica a 1Q84

Come spesso accade nella letteratura giapponese molti aspetti che potrebbero sembrarci fondamentali per la comprensione della vicenda vengono semplicemente lasciati senza una spiegazione. In 1Q84 non si va alla ricerca di chi abbia deviato il treno del tempo dal suo binario prestabilito, né è importante conoscere le sue motivazioni. Si scopre il minimo indispensabile sul Sakigake e quasi nulla sui Little People. Ciò può essere spiazzante e può lasciare molti lettori con la sensazione di aver letto un romanzo privo di logica e di coerenza e con un finale che non dice nulla.
Ma non bisogna bisogna fare l’errore di leggere 1Q84 come se fosse un thriller americano perché in realtà si tratta di un viaggio all’interno dell’anima dei personaggi e di conseguenza anche nella nostra. Murakami ci trasmette delle emozioni e le viviamo assieme ai personaggi della storia.

Infatti nel corso della vicenda l’autore va a toccare diversi argomenti: la violenza, la famiglia, la religione, e la morte sono solo quelle più importanti.
In particolare la violenza è quella tra le persone, è quella sulle donne, è quella dei genitori che tentano di imporre ai figli le proprie scelte di vita, sia che si tratti di scelte di ordine pratico come un lavoro, sia che si tratti di scelte morali o religiose. Finché non si arriva a confrontarsi con la morte, compito mai semplice, sia quando si tratta di una persona vicina sia quando si tratta di un individuo sconosciuto.

Il rispetto verso i morti è del tutto naturale. In fondo, hanno appena portato a termine un compito personale e impegnativo: morire.

Ma a ben guardare 1Q84 è un romanzo sull’amore che per Murakami è  l’unica forza in grado di completare una persona e renderla capace di superare le difficoltà e di dare senso all’esistenza. Aomame e Tengo, pur inconsapevoli, sono guidati proprio da questa forza assoluta e saranno solo loro a vincere.

Quando invece i personaggi sono guidati dall’egoismo, dalla cattiveria o dalla vendetta, sono personaggi infelici che possono solo accontentarsi di brevi momenti di felicità, di piccole soddisfazioni. Anche quando si tratta di personaggi che operano per il bene degli altri non saranno capaci di superare il proprio turbamento interiore e non saranno in grado di gioie delle proprie azioni.

Insomma 1Q84 è un romanzo da leggere quando si ha un desiderio di intimità, è un percorso all’interno di sé stessi, delicato e violento allo stesso tempo.

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