La morte non sa leggere, Ruth Rendell

La morte non sa leggere, Ruth Rendell

“Eunice Parchman sterminò la famiglia Coverdale perché non sapeva leggere, perché non sapeva scrivere.”

La morte non sa leggere è il titolo del libro scritto da Ruth Rendell, un noir dove è affrontato il tema dell’analfabetismo nella vita di Eunice Parchman, una donna nata alla soglia degli anni ’40 in un miserabile quartiere londinese.
Complice del suo analfabetismo sono gli eventi della guerra, l’aver frequentato sporadicamente la scuola e l’aver incontrato delle insegnanti che mai si sono prese la briga di scoprire le sue lacune e di porvi rimedio.

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Se questo è un uomo, Primo Levi

Se questo è un uomo, Primo Levi

Se questo è un uomo, Primo Levi

Se questo è un uomo è la testimonianza coraggiosa e atroce di Primo Levi sulle cose subite e viste all’interno del campo di concentramento di Auschwitz durante la sua deportazione. L’intento del libro, come afferma Levi, non è quello di formulare nuovi capi di accusa, perché non aggiunge nulla a quello che già si conosce sui campi di distruzione umana.
Nel corso della lettura ci si accorgerà di quanto spazio Levi abbia dedicato ai sentimenti dell’animo umano; alla sua necessità e al  bisogno di raccontarci e di renderci partecipi dell’esperienza disumana di prigionia senza pretendere di essere compreso, ed è bene che sia così, scrive Levi, ed aggiunge:
È forse un bene che l’estrema degradazione dell’uomo nei campi di concentramento non venga compresa appieno nel futuro prossimo o lontano: potrebbe essere il segno che una simile degradazione è scomparsa dal mondo delle cose che esistono. Ma è veramente scomparsa in tutti i paesi?

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Del dirsi addio, Marcello Fois

Del dirsi addio, Marcello Fois

Ci sono dei meriti che i grandi libri hanno ed è quello che sono in grado di farci pensare e fare sia durante la lettura sia dopo averlo concluso.
Il valore nel libro Del dirsi addio è quello di farci porre, in particolar modo, tre pensieri: il modo in cui abbiamo detto addio a qualcuno o a qualcosa, a chiederci se riusciremo a dire addio nel miglior modo possibile e se saremo in grado di dire addio.

Si dice addio a tante cose nel corso della nostra vita tra le quali, un rapporto, un passato ingombrante, a una o più persone e infine, anche alla nostra stessa vita; ma quando è necessario dire addio, ne siamo sempre capaci?

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Il visconte dimezzato, Italo Calvino

Il visconte dimezzato, Italo Calvino

Lo scrittore Italo Calvino scrive il romanzo Il visconte dimezzato nel 1952 e come i grandi Classici della Letteratura, per quanto siano passati più di cinquant’anni dalla prima pubblicazione, Il visconte dimezzato continua ad essere una storia contemporanea, divertente e allo stesso tempo seria; perché chi non sa ridere non è una persona seria… direbbe Frédéric Chopin. Difatti Italo Calvino utilizza l’ironia e si serve della fantasia per affrontare diverse tematiche e farci riflettere sui sentimenti umani e la società.

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Mio fratello rincorre i dinosauri, Giacomo Mazzariol

Mio fratello rincorre i dinosauri, Giacomo Mazzariol

È il libro autobiografico che Giacomo Mazzariol ha scritto a soli diciannove anni dopo essere diventato famoso con il video The Simple Interview girato insieme a suo fratello minore Giovanni, affetto da sindrome di Down.
All’interno di tutte le persone c’è un mondo unico. Chi è un down? Non lo so, ma posso dire chi è Giovanni“, è la didascalia che compare nel video su Youtube, che è un corto di cinque minuti e mezzo dove si racconta il mondo visto attraverso gli occhi di Giovanni, e anche di Giacomo.
E in questo breve tempo, ma come succede anche nella lettura del libro, gli autori riescono a farci sorridere, emozionare e ripensare la nostra famiglia.

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Un’arancia nella testa, Armando Borrelli. Trama e recensione

Un’arancia nella testa, Armando Borrelli. Trama e recensione

Un’arancia nella testa ovvero, pillole di Tumorismo vissute, narrate e illustrate da Armando Borrelli.

C’è un capitolo del libro autobiografico di Vasco Pratolini, Cronaca familiare (1947), in cui lo scrittore si rivolge al fratello Dante che si trova ricoverato in ospedale a causa di una malattia non identificata.

Un giorno mi chiedesti la marmellata di arancio. Era un mattino di fine maggio; percorsi tutta la città, di negozio in negozio, di rifiuto in rifiuto.
Non vi fu per giorni e giorni in tutta Roma marmellata d’arancio per te. Ogni volta che giungevo al tuo capezzale, vedevo nel tuo sguardo la speranza. “Quella marmellata mi ricorda tante cose. Si vede che sono tutte cose morte e seppellite veramente!” dicesti uno degli ultimi giorni.

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Cuore, Edmondo De Amicis. Trama e recensione

Cuore, Edmondo De Amicis. Trama e recensione

Il libro Cuore, per chi è nato negli anni Ottanta e oltre, non rientra tra i classici della letteratura per ragazzi perché durante il percorso scolastico il docente non lo suggerisce come invece è accaduto per le generazioni addietro e in particolare nelle regioni del nord, essendo il libro ambientato a Torino. E infatti è proprio da loro che sento parlare di Cuore, lo citano in diverse occasioni, quando un qualcosa della quotidianità ricorda loro un capitolo o un personaggio del libro.

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Meno male che non siamo nati lui, Angelo Zabaglio aka Andrea Coffami

Meno male che non siamo nati lui, Angelo Zabaglio aka Andrea Coffami

A tutti sarà sicuramente capitato di leggere delle recensioni positive su un libro e, quindi, di farsi convincere da queste alla lettura.
Per me è stato così anche nel caso di Meno male che non siamo nati lui, raccolta di componimenti in versi. In realtà ne conoscevo già l’autore per il suo L’interpretazione dei sogni di Freud Astaire, per cui ero certa che avrei letto anche il suo ultimo libro, ma è proprio leggendo una recensione da parte di un critico letterario che ne ho deciso di intraprendere subito la lettura. La cosa particolare era che la recensione era negativa.

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Resteranno i canti, Franco Arminio. Recensione

Resteranno i canti, Franco Arminio. Recensione

Il poeta “paesologo”, come si definisce Franco Arminio, lo tenevo d’occhio da un po’, forse da più di un anno, perché le poesie della sua raccolta Cedi la strada agli alberi sovente capitavano sotto i miei occhi mentre scorrevo, a volte un po’ annoiata o un po’ incuriosita, la home di Facebook.
Ogni volta, leggere una sua poesia che mi era capitata così per caso mi faceva emozionare poiché mi trasmetteva in maniera diretta le bellezza delle sue parole. Da qui seguiva il desiderio di voler partecipare a un suo incontro letterario e così, per l’edizione del Salone Off 2018, in concomitanza con il Salone del libro di Torino, ho potuto incontrare Franco Arminio alla libreria Trebisonda per la presentazione di Resteranno i canti. Leggi tutto