Svetlana Aleksievič e Goffredo Fofi al Salone Off di Torino

Svetlana Aleksievič e Goffredo Fofi al Salone Off di Torino

Svetlana Aleksievič fa parlare i veri testimoni della storia perché chi porta le stigmate del proprio tempo è il testimone più attendibile, con queste parole Nicola Lagioia, scrittore e direttore del Salone Internazionale del Libro, passa la parola al critico letterario Goffredo Fofi il quale, con un’opera di divulgazione dei libri dell’Aleksievič in Italia, ci ha permesso di conoscere questa grande scrittrice, premio Nobel per la letteratura nel 2015.

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Il gallo, Grazia Deledda. Novella

Il gallo, Grazia Deledda. Novella

Il gallo

Il cedro del Libano, 1939

Adesso che gli hanno tirato il collo, si può parlare, di questo gallo, senza odio e senza disprezzo!
Per un mese buono, è il più bello e santo dell’anno, il mese di maggio, il mese di Maria incoronata di rose, l’ardente volatile fu il terrore, il palpito la passione di tutto un quartiere cittadino abitato da persone di valore e di ingegno: e se non generò la strage della famosa gallina della novella di Tolstoi è perché appunto i fatti si svolsero in una zona di intellettualità civilissima e, diciamo pure, di spregiudicatezza stracittadina.

I fatti sono questi (e un giorno forse saranno, con documenti alla mano, rievocati da qualche spulciatore di piccole ma pittoresche cronache antiche). Leggi tutto

L’agnello pasquale, Grazia Deledda. Novella

L’agnello pasquale, Grazia Deledda. Novella

L’agnello pasquale

Il flauto nel bosco, 1923

Il ragazzo stava seduto a studiare, ma tendeva l’orecchio per sentire se il padre tornava, perché al padre, terrazziere alla giornata spesso disoccupato avevano finalmente promesso un posto fisso, e da questo dipendeva forse l’avvenire del figlio.

Ci si erano messi di mezzo i preti, perché il terrazziere era un uomo religioso fino alla semplicità; e dunque si sperava in bene. Infatti l’uomo tornò a casa con un viso beato: aveva ottenuto.
Aveva ottenuto un posto di aiutante interramorti con lo stipendio fisso di lire cinquecento al mese, oltre le mancie.

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