Torino Brucia, Laura Sciolla (a cura di)

Il fuoco è un elemento che ha un’importanza simbolica nella tradizione culturale di Torino, si pensi al farò di San Giovanni che è sempre stato eretto sin dai tempi più remoti. Un rito di origine pagana e propiziatorio da cui si traggono gli auspici lieti o infausti, a seconda di dove cade il trespolo con sopra il Toro a simboleggiare la città.

Però il fuoco a Torino non è sempre stato benevolo anzi, sono innumerevoli i grandi incendi che hanno colpito questa città anche in tempi recenti. In Torino Brucia, si possono leggere alcuni racconti dedicati agli incendi che hanno avuto un notevole effetto sulla società, decretando a volte nuove leggi sulla sicurezza nei luoghi pubblici.  Ricostruzioni storiche dai toni romanzati ma da cui, attraverso punti di vista differenti, possiamo conoscerne l’impatto emotivo.

Come quello di una madre che manda i figli a vedere il film La Capra, allo spettacolo delle diciotto di una domenica nevosa. Ma alle otto e un quarto passate e i suoi figli non erano ancora rincasati. … Accese la tv, pensierosa. Le parole cinema Statuto e tragedia le giunsero in pieno petto.

Leslie invece, è una donna di trent’anni che non ha mai conosciuto sua madre e suo padre.  Entrambi  i genitori sono morti soffocati dai fumi velenosi all’interno del cinema Statuto. Al tempo, Leslie era molto piccola e i suoi quella sera la lasciarono dalla nonna, la stessa che poi le farà da madre. Nei suoi trent’anni di vita, Leslie non ha mai smesso d’immaginare di essere al cinema e trovare una Via di fuga per i genitori.

Un racconto dedicato all’ultimo dei grandi incendi, quello all’acciaieria Thyssenkrupp in cui morirono, tra la notte del 5 e 6 dicembre 2007, sette operai, ustionati dalla fuoriuscita di olio bollente. Una tragedia vista attraverso gli occhi di un operaio scampato al dramma poiché si era rifiutato di fare ulteriori straordinari e della sua fidanzata. Facendoci capire come quell’incidente abbia potuto cambiare due vite che sono state sfiorate dalla vicenda, ci può fare intuire come la tragedia si sia potuta ripercuotere nella vita di molte più persone.

Si racconta inoltre, dell’incendio alla Cupola del Duomo che tutt’oggi custodisce la Sacra Sindone e dell’incendio al Teatro Regio.

Fiaccola Olimpica, Torino 2006
Fiaccola Olimpica, Torino 2006

Ma il fuoco non è solo quello distruttivo, è anche la gioventù nella periferia torinese degli anni Ottanta – Novanta, la provincia bigotta con i suoi pregiudizi da combattere, la fiamma olimpica delle Olimpiadi Invernali del 2006, e la passione creativa nonché innovativa che ha contraddistinto Torino nel corso dei secoli.

Quindici racconti che incominciano dalla provincia torinese per poi attraversare la periferia sino ad arrivare al centro della città, in Piazza Castello.


Perché leggere Torino brucia

Sono torinese d’adozione da nove anni e, conoscere alcuni aspetti di questa città mi fa sentire ancora più a casa. Torino brucia è una raccolta di racconti scritti da persone che Torino la vivono da diverso tempo e sono testimoni diretti o indiretti di ciò che è avvenuto negli ultimi cinquant’anni circa.
Gli autori sono esordienti ed eterogenei con degli stili completamente differenti l’uno dall’altro in base all’età, alla provenienza, alla formazione e all’esperienza individuale nella città di Torino.

Difatti, alcuni racconti come Via d’uscita, nascono da un’esperienza personale. L’autrice di questo racconto, quando era ragazza, viveva in un condominio in cui è scoppiato un incendio al pian terreno, due anni dopo quello al cinema Statuto. La ragazza aveva aperto la porta per scappare ma il fumo nero e denso le impediva di vedere bene, anche il suo dirimpettaio aveva la porta aperta ma lei percepiva la luce del suo lampadario come fosse lontana per cui richiuse la porta.

Da quest’esperienza le rimase impresso il fumo che le aveva fatto ripensare all’incendio del cinema Statuto, e alle sessantaquattro persone che morirono per le esalazioni.

Monumento al Frejus

Un insegnate di storia in pensione invece, si è divertito a raccontare di alcuni incendi provocati dai leggendari demoni Distruttori di Lucifero che odia Torino, e a cui ha affidato la missione di distruggerla. Ad ogni demone è stato assegnato un luogo specifico in cui contrapporsi a un Santo Protettore.

Attenti, miei buoni torinesi, vi vedo, vi controllo dall’alto. Dalla seconda metà dell’Ottocento mi sono sistemato quassù sul monumento del Frejus: questa piazza maledetta non l’ho scelta a caso, là, dove è posto l’astrolabio di Beccaria, si trova uno dei vertici del triangolo della magia nera. ”

Sempre un’insegnate racconta la storia di una Torino multietnica e dell’integrazione non sempre facile anche quando si tratta di ragazzi giovani come nel caso dei due compagni di classe, Dimitru un ragazzo venuto dalla Romania e dell’italiano Sergio. Quest’ultimo è il ragazzo più disinvolto della classe che faceva il furbo con tutti, per farsi valere aveva minacciato spesso di far venire suo padre finché Dimitru, vide tra le pagine del suo diario la foto di un uomo, giovane e sorridente, coi capelli folti e ricci come quelli di Sergio. Si scoprì che suo padre era una delle vittime del cinema Statuto. I due ragazzi diventeranno amici dopo che Dimitru aveva portato in salvo Sergio dall’incendio scoppiato nella scuola.

L’idea di questo libro è nata all’Università Popolare di Torino al corso di Scrittura Creativa, tenuto dalla docente e scrittrice Laura Sciolla che ne ha curato l’edizione.

I racconti e gli autori di Torino brucia

Provincia devota di Rita Tavano
Passione composta di Silvana Acerni
Zero Zero di Alessandro Frola
Via d’uscita di Maria Laura Polito
Calma piatta di Giancarlo Negri
Sette anni di Francesca Ardesi
Miraggio olimpico di Giorgio Finello
Cambi di programma di Barbara Giovenco
Pirofilìa di Giampiero Farina
La capra di Manuela Minerva
Il farò di san Giovanni di Franca Sabatini
Messaggi nella nebbia di Francesco Bigatti
Via di fuga di Maria Letizia Priante
È colpa mia di Renato Comitangelo
Cielo rosso su Torino di Vincenzo Buttazzo

2 pensieri su “Torino Brucia, Laura Sciolla (a cura di)

  • 31 Agosto 2016 alle 10:31
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    Sono stata alla presentazione del libro presso il Circolo dei Lettori e alla libreria Mondadori di Torino; è stato molto interessante conoscere sia gli autori sia i “retroscena” di ogni racconto

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  • 19 Agosto 2016 alle 10:10
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    Ho seguito la nascita del racconto dei ragazzi dumitru e Sergio e la passione che l autrice ha dedicato al racconto
    Bravissima continua cosi!

    Rispondi

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